Uno Château a Bordeaux.

Bordeaux: storia del territorio e dei suoi vini

 

Bordeaux: Dall’origine del nome al primo vitigno.

Situata sulla costa occidentale Francese, sull’oceano Atlantico, l'attuale città di Bordeaux deriva dall’antica città di Burdigala. Fondata nel I secolo a.C. dai Bituriges Vivisques, popolo gallico della regione di Bourges che controllava il traffico di stagno importato dall'Armorica e dalla Bretagna.

La città, durante la guerra gallica, venne annessa all’Impero Romano grazie alle truppe di Publio Crasso, si sviluppò, e divenne una delle città più ricche della Gallia. I primi vitigni all'origine del vigneto bordolese vennero piantati tra il 40 e il 60, sulle pendici settentrionali della riva sinistra della Garonna, con l’importazione della vitis Balisca.

A Burdigala la Balisca acquisì diversi nomi: per i romani era diventata la vitis Biturica, i Biturici invece la chiamavano Vidure. Alla famiglia delle Bituriche appartiene il Carmenère e da alcune mutazioni genetiche di questa vite che localmente era chiamata Carmenet, si è giunti probabilmente al Cabernet Franc. Dall’ibridazione naturale del Cabernet Franc con il vitigno a bacca bianca Sauvignon si è ottenuto il Cabernet Sauvignon, che ha un grappolo piccolo come il Sauvignon, ma pigmenti scuri come il Cabernet Franc.

Bordeaux: territorio inglese in terra francese.

Una fase fondamentale per la città di Bordeaux e per il commercio del vino ebbe inizio il 18 maggio 1152 quando Enrico il Plantageneto, su consiglio della madre Matilde, sposò Eleonora d'Aquitania non appena fu dichiarato nullo il matrimonio di lei con il re di Francia Luigi VII. In seguito, il 19 dicembre 1154 Eleonora d’Aquitania divenne regina d'Inghilterra, in quanto il marito fu incoronato re d’Inghilterra con il nome di Enrico II.

Da quel momento l’Aquitania divenne un feudo inglese in terra francese e per 300 anni poté godere del cosiddetto “Privilegio di Bordeaux” che dava precedenza alla vendita dei vini della regione a discapito di quelle limitrofe. I negozianti bordolesi godevano di importanti privilegi fiscali per i vini destinati al mercato inglese e incentrarono i loro traffici sull’esportazione di grandi quantità di vino locale, chiamato Claret, per via del suo colore chiaro.

Nel 1199 Giovanni senza Terra, figlio della coppia reale e successore del più noto fratello Riccardo Cuor di Leone, istituì la Jurade de Saint-Emilion. Organo di potere e di controllo sulle produzioni agricole e vinicole, aveva l’intento strategico di conferire una certa autonomia al territorio controllato per migliorare i rapporti con la popolazione.

L’istituzione aveva un ruolo di controllo nella produzione ed elaborazione dei vin fins, deteneva il marchio “du vinetier” che veniva impresso a fuoco su ogni barrique, proclamava le “ban des vendanges”, verificava che non avvenissero frodi ed aveva il potere di far distruggere i vini ritenuti indegni.

Grazie alla costruzione del porto di Libourne nel 1269, i commerci con l’Inghilterra e il Nord Europa si intensificarono ulteriormente. Durante questi 3 secoli l’estensione della vite aumenta in modo considerevole fino al 1453 quando l’Aquitania torna in mano ai francesi e terminano i privilegi fiscali e commerciali in quanto vengono banditi gli scambi con l’Inghilterra.

Bordeaux: la bonifica del Médoc e Arnaud de Pontac

Una ulteriore svolta storica ed economica per Bordeaux e i suoi vini arriva agli inizi del 1600 quando Enrico IV di Francia si rivolge all’esperienza degli Olandesi per bonificare le terre ancora paludose della regione, tra cui il Médoc, concedendo in cambio l’acquisto di terre in zona a prezzi molto favorevoli.

Grazie alle opere di canalizzazione e di bonifica il Médoc da territorio paludoso e acquitrino diventa nel corso del secolo successivo un’area di monocultura vinicola e gli sforzi dei commercianti bordolesi si concentrano tutti sul tentativo di migliorare la qualità del proprio vino.

Arnaud de Pontac

Chi riuscì pienamente in questo intento di elevare ad un altro livello il vino ed il suo commercio fu un nobile togato dell’epoca che può essere definito il “padre del marketing moderno” del mercato del vino: Arnaud de Pontac.

Nel 1663 comunicò al figlio la sua idea con le seguenti parole riportate da Andrea Gori nel suo articolo su Intravino:

"Sono molto orgoglioso e felice di annunciarti che la settimana prossima salperai per l’Inghilterra per aprire il locale di famiglia. La mia idea è che si chiami Pontack’s Head, un modo per ricordare la nostra famiglia e sembrare appena un po’ più inglese, piacere al nostro pubblico senza tradire la nostra origine francese. Là girano molti soldi e diversamente che qui in Francia dove siamo noi nobili e il re a comprare e ricercare oggetti e prodotti di lusso là sono i mercanti, la nuova classe borghese che aspira al nostro rango e ama mostrare agli altri il nuovo status che hanno raggiunto con il loro lavoro. Ecco per questi “borghesi” (e qui mosse la bocca con un malcelato disgusto) il vino che abbiamo sempre spedito a Londra non va bene, troppo indifferenziato, senza nome, senza marca, senza la possibilità che un cliente lo possa ricordare e richiedere la volta successiva. La mia idea figliolo è che a questi nuovi arricchiti offriremo un’esperienza completamente diversa, un qualcosa che possano raccontare in giro e che li faccia sentire superiori a tutti gli altri sbevazzoni da pub. Loro verranno accolti al Pontack’s Head come principi e ci sarà cibo di lusso simile a quello delle nostre tavole in Francia e soprattutto ci sarà il nostro Haut Brion ad innaffiare le loro libagioni, poco importa se magari lo chiameranno Ho’ Bryan o qualcosa di simile. Ma dobbiamo curare questa cosa di persona capisci? Dobbiamo stabilire un legame con i nostri clienti, farli sentire speciali e diversi dagli altri ed è per questo che ho bisogno che tu ci vada di persona. Il nostro vino non sarà come gli altri claret, sarà diverso, un po’ più buono, appena più scuro e concentrato, ti darò da vendere il vino delle migliori botti e butteremo qualcuna di quelle vecchie, magari lo taglieremo un po’ di più con del Rodano e un po’ di Hermitage, insomma lo si distinguerà quel tanto che basta a giustificare il suo costo almeno 10 volte più caro del claret bordolese che giungea Londra ogni giorno. Sei pronto a partire?"

Prima di Arnoud de Pontac il vino non era mai stato venduto con un “brand” ma solo con l’indicazione generica "Bordeaux" che, addirittura, indicava il porto da cui provenivano le navi e nemmeno la zona di produzione.

Grazie a queste intuizioni il vino marchiato “Haut Brion” e “Pontac” veniva venduto a prezzi molto più cari rispetto al Claret e questo generò una tendenza all’imitazione da parte dei negociant bordolesi che iniziarono a vendere anche loro vino con marchi e nomi commerciali molto più distintivi.

Grazie a Napoleone III nascono le classificazioni

Nel 1855 a Parigi si tenne una mostra internazionale: l’Esposizione universale dei prodotti dell'agricoltura, dell'industria e delle belle arti, uno degli eventi più importanti organizzati durante l’impero di Napoleone III. Fu lo stesso imperatore che richiese un sistema di classificazione per i migliori vini di Bordeaux che sarebbero poi stati esposti al pubblico proveniente da tutto il mondo.

In quel periodo il costo di produzione e la reputazione degli Château erano direttamente proporzionali alla qualità del vino e i negozianti dell’industria vinicola stabilirono una classifica di vini rossi e bianchi basato sui Crus Classés, suddivisi in categorie dalla prima alla quinta.

La prima categoria del sistema, la più importante, è la Premiers Crus poi a scendere la Duexième Cru, Troisième Cru, Quartième Cru e Cinquième Cru. Tutti i vini rossi presenti nella lista venivano dalla riva sinistra della Gironda e tutti dalla regione di Médoc con una sola eccezione, lo Château Haut-Brion, che proveniva dalla regione di Graves.

Classificazione vini rossi Bordeaux 1855

L’elenco che venne stilato nel 1855 è lo stesso che possiamo trovare ancora oggi con una sola eccezione: l’inserimento dello Château Mouton Rothschild nel 1973 prima nella Duexième Cru e in seguito tra i Premiers Crus. I vini bianchi di Sauternes e Barsac furono invece divisi in Premier Cru Supérieur Classé, Premier Cru Classé e Deuxième Cru Classé.

Classificazione vini bianchi Bordeaux 1855.

Una classificazione in Medoc dei Cru Borghesi, vale a dire quegli Château che producono vini di qualità e tipicità ma che non sono rientrati nella classificazione del 1855, è quella dei Cru Bourgeois. Fu introdotta nel 1932 per dare una spinta commerciale alle aziende meno conosciute ed è stata rivista nel 2010 con la scritta apposta sui singoli vini al posto che assegnarla allo Château. Dal 2018, ci sono 3 livelli qualitativi: Cru Bourgeois, Cru Bourgeois Supérieur and Cru Bourgeois Exceptionnel. 

Classificazione del 2020 dei Crus Bourgeois du Médoc.

Nel 1953 nasce la classificazione di Graves, che non è mai stata rivista dall’epoca della creazione. I criteri sono simili a quella della classificazione del 1855: si sono considerati i terreni ma principalmente il prezzo di mercato nel lungo periodo. Si suddividono i vini rossi da quelli bianchi, di conseguenza alcuni Château compaiono solo in una tipologia e altri in entrambe e il livello è unico: Grand Cru Classe de Graves.

Nel 1955 avvenne la prima classificazione per un comune della riva destra: St. Emilion. Questa classificazione si basa su criteri diversi rispetto a quelli del 1855: in epoca Napoleonica era valutato lo Château, specialmente sulla base del prezzo di mercato dei vini, per St. Emilion ad essere valutati sono la reputazione, il terroir, il vino e la tenuta, ed è prevista una revisione ogni 10 anni. Le categorie sono: Premier Grand Cru Classe A, Premier Grand Cru Classe B, Grand Cru Classè e Grand Cru. Gli Château che desiderano tentare di essere inclusi nei Premier Cru Classe A devono fornire una campionatura dei vini delle ultime 20 vendemmie.

Le altre aree vinicole di Bordeaux, come Pomerol, Fronsac, Canon-Fronsac, e Entre-Duex-Mers, non sono regolate da alcun specifico sistema di classificazione.

Bordeaux: Riva sinistra e Riva destra.

Nella regione di Bordeaux esistono più di 50 diverse denominazioni. Ogni denominazione è un'area ben definita con regole chiare per la semina, la produzione la vendemmia e altro. Una denominazione si riferisce a un comune ma, in alcuni casi, possono esserci più comuni. In generale, la denominazione «Bordeaux» copre l'intera regione, mentre una denominazione come "Margaux" o "Pomerol" copre solo quel particolare comune. Una divisione comune a Bordeaux si ha tra la riva destra e sinistra del fiume Gironda. La divisione è ampiamente utilizzata e offre una panoramica ragionevole dell'area.

  • Riva sinistra: comprende tutte le zone che producono vino a sinistra del fiume Garonna e dell’estuario della Gironda. Molto più estesa rispetto alla riva destra, per via delle caratteristiche climatiche e del terreno la varietà principalmente coltivata è il Cabernet Sauvignon oltre al Merlot, il Petit Verdot, il Cabernet Franc e il Malbec.
  • Riva destra: comprende tutte le aziende che fanno vino a destra della Dordogna e dell’estuario della Gironda. I vini prodotti in questa zona hanno solitamente prevalenza di Merlot e, per via delle caratteristiche del terreno, più pesante rispetto alla riva sinistra, Cabernet Franc.
  • Il Mèdoc

    Il Médoc è la zona più famosa di Bordeaux e copre una superficie complessiva di circa 10.600 ha e si divide in due parti: la parte più a nord è chiamata semplicemente Médoc, mentre la parte più a sud prende il nome di Haut-Médoc e comprende i comuni più famosi come Saint-Estèphe, Pauillac, St-Julien e Margaux. Nel Médoc si producono quasi esclusivamente vini rossi con il Cabernet Sauvignon, che dà struttura ai vini e Merlot, che porta finezza e rotondità. Il Cabernet Franc aggiunge complessità aromatica al vino, il Petit Verdot e il Malbec sono meno importanti e diffusi.

    Mappa del territorio del Mèdoc
    • L’AOC Médoc ha una superficie complessiva di circa 5900 ha con oltre 100 cru bourgeois e ogni Château ha una superfice media di circa 15 ha. Il vitigno più piantato è il Merlot, con circa il 50% del totale dei vigneti di questa zona.
    • L’Haut-Médoc ha una superficie di circa 4900 ha e va dall’estuario del fiume fino ai pressi della città di Bordeaux. La superficie media degli Château si aggira intorno ai 17 ha. Il vitigno più piantato è il Merlot con circa il 50% del totale di vigneti.
    • Saint-Estèphe copre una superficie di oltre 1000 ha e la superficie media degli Château è intorno ai 15 ha. Il vitigno  più piantato qui è il Cabernet Sauvignon con circa 500 ha destinati a questa varietà.
    • Pauillac è un’area di c.ca 1000 ha, gli Château hanno una superfice media che si aggira sui 20 ha e il vitigno più piantato è il Cabernet Sauvignon con il 60% circa.
    • St-Julien copre una superficie di 900 ha con ogni Château che, in media, si estende per 45 ha. Il vitigno più piantato anche qui è il Cabernet Sauvignon con il 60% circa.
    • Margaux copre una superficie complessiva di circa 1500 ha e, in media, ogni Château ha una superficie di 20 ha. Anche qui il vitigno più piantato è il Cabernet Sauvignon che copre il 50% della superficie.

     I nostri Bordeaux

    Bottiglia di Bordeaux Chateau Croix Mouton 2016 da 0,75 l.Bottiglia di Bordeaux Mauvesin Barton da 0,75 l.

      Le Graves

      A sud del Médoc le Graves, con una produzione equamente suddivisa fra i vini bianchi e i vini rossi. Quest’area è nota per la sua favorevole composizione del suolo che porta il suo nome, formata da depositi alluvionali che portano ciottoli e sassi ad affiorare in superficie e rendono più caldo l’ambiente in cui matura l’uva. Nelle Graves è famosa anche la produzione di vino bianco basato su uve Sémillon, che danno ricchezza, struttura e la capacità di maturazione, e Sauvignon Blanc, che porta freschezza ed eleganza aromatica ai vini.

      Sauternes e Barsac

      Lungo il corso del fiume Garonna, a sud delle Graves, ci sono i due comuni più rinomati di Bordeaux per la produzione di vini dolci e muffati: Sauternes e Barsac. Questi vini vengono prodotti con uve attaccate dalla muffa nobile, la famosa Botrytis Cinerea, e sono celebri e famosi in tutto il mondo, per la loro eleganzail sorprendente equilibrio e la complessità aromatica e gustativa. Essi sorprendono anche per la loro longevità, che può arrivare anche a 30 anni, con un importante aumento di complessità e ricchezza di profumi e sapori.

       

      bottiglia di Sauternes Carmes de Rieussec da 0,35 l.

       

      Saint-Emilion

      Saint-Emilion si trova a est nella regione di Bordeaux ed è considerata una delle zone più importanti della regione. In un terreno prevalentemente collinare, vi si coltivano uve Merlot e Cabernet Franc, seguite da Cabernet Sauvignon e da Malbec. I vini sono dunque esclusivamente rossi, diversi da quelli prodotti nel Médoc sia per la diversa composizione del terreno, sia per il maggiore impiego di uva Merlot, che dona ai vini di Saint-Emilion più rotondità e morbidezza rispetto ai vini del Médoc.

      Pomerol

      Ad ovest di St-Emilion, si trova la piccola area di Pomerol. Nonostante la sua dimensione, poco più di 800 ha, è considerata fra le più famose e più importanti aree vinicole di Bordeaux. Anche la produzione di Pomerol consiste esclusivamente in vini rossi da uve Merlot e Cabernet Franc, con il primo che occupa circa l’80% della superfice piantata. I vini della AOC Pomerol sono molto eleganti e morbidi, con un’ottima struttura e aromi che hanno consentito a questi vini di ottenere un largo consenso e fama in ogni parte del mondo.

      Altre zone

      La regione di Bordeaux è composta da decine di denominazioni “minori”, ne citiamo solo alcune. I vini sono generalmente più “semplici” di quelli delle denominazioni più blasonate, anche se vi sono importanti eccezioni. In mezzo ai duei fiumi Garonna e Gironda c'è l’AOC Entre-Duex-Mers in cui si producono per lo più vini bianchi secchi da Sémillon, Sauvignon Blanc e Muscadelle. Più a sud ci sono le AOC di Cérons, Loupiac e Sainte-Croix-du-Mont in cui con gli stessi vitigni si producono vini bianchi dolci. A nord di Bordeaux si trovano le AOC Côtes de Bourg e Côtes de Blaye, zone collinari di vini rossi, meno impegnativi rispetto a quelli del Médoc, principalmente da uve Merlot. A ovest di Pomerol si trovano le due AOC Fronsac e Canon-Fronsac conosciute per i vini rossi da  Merlot, Cabernet Franc e una piccola percentuale di Cabernet Sauvignon.

      Fonti:

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